UFFICI VIA STEPHENSON
Milano
2016

Il progetto presentato trae dal contesto le linee di forza generatrici che definiscono i margini architettonici dell’intervento stesso e l’articolazione spaziale del lotto.
Il progetto si fa carico di trasformare un’enclave urbana in un luogo aperto alla città, l’intento è di creare i presupposti per una futura riqualificazione del comparto, con l’obiettivo di ricucire l’impianto urbano e di dotarlo di adeguati spazi verdi e di socializzazione tra loro connessi.

L’edificio definisce un fronte compatto verso via Stephenson che risulta la più trafficata, mentre verso via Val Formazza il progetto si apre, definendo uno spazio pubblico altamente permeabile che dialoga con lo spazio verde adiacente le torri. Il lotto attualmente intercluso si apre così definitivamente, restituendo continuità visiva e fisica al brano urbano.

Il complesso per uffici è caratterizzato da quattro setti generati dalle preesistenze architettoniche e dalla maglia urbana, hanno la duplice funzione di regolare il rapporto con gli spazi urbani di minor qualità a nord e a sud, e di generare nella parte centrale un ampio atrio d’ingresso dalla forma conica che articola il complesso in due parti distinte, ma connesse da un leggero passaggio aereo.

Il corpo longitudinale che si estende verso nord, al piano terra ospita un bar/ristorante come funzione pubblica a servizio del comparto, mentre al piano superiore è dislocata la zona direzionale degli uffici, interconnessa tramite il ponte vetrato all’edificio di quattro piani fuori terra. Quest’ultimo è caratterizzato da un ampio open space che permette un gradevole affaccio sul patio che consente di areare e illuminare correttamente gli spazi di lavoro. Il patio durante il periodo estivo può essere ombreggiato mediante un sistema di tende orizzontali in rete metallica.

Una generosa scala che caratterizza il fronte nord del corpo alto, congiunge lo spazio pubblico dell’atrio con gli ambienti destinati al lavoro. La tensione diagonale della scala e la sua natura di spazio intermedio tra il dentro e il fuori fa sì che l’edificio sia sempre interconnesso con l’ambiente circostante, richiudendo in un’unica esperienza spaziale il rapporto tra interno ed esterno.

Costruttivamente l’edificio si compone di una struttura in cls a vista con pilastri inclinati ed intrecciati, una sorta di bosco strutturale dal carattere organico delimitato da ampie vetrate su tutto il perimetro.

I setti che delimitano i volumi est-ovest sono previsti in lamiera stirata, i cui riflessi generano un interessante integrazione con il paesaggio.