bice’s beach – cannes FR

Non sono gli unici Bice nel mondo che Delrosso ha reinventato – sono da aggiungere i due di Istanbul (2008) e New York (2011) – ma sono quelli che aprono e saldano la collaborazione con i proprietari. Il lavoro sui famosi “ristoranti all’italiana” all’estero si svolge in varie tappe a iniziare dal 2004. Due progetti francesi per Cannes e Cap d’Ail sono rimasti sulla carta: pensati come estensione all’esterno dei locali esistenti, sono caratterizzati il primo dall’ampia libertà espressiva della struttura organica a onda, e il secondo dalle linee geometriche che ricordano le tradizionali cabine di legno. Questi concept, così come i progetti di restyling realizzati in seguito, non mirano a sottolineare i consueti riferimenti alla gastronomia italiana, ma una certa personalità dello stile italiano attraverso atmosfere, colori, materiali e cura artigianale dei dettagli: un richiamo alla “mediterraneità”. Gigantografie dei “favolosi anni sessanta” sono invece utilizzate a San Diego proprio per questo scopo: riportando alla nascita della tradizione del Made in Italy e alla sua diffusione nel mondo e nell’immaginario collettivo, conducono a un’esperienza immersiva nelle qualità del Bel Paese. Così come è usuale nelle scelte dell’architetto, sempre attento nel progettare atmosfere. Colori e forme della natura marina sono stati i riferimenti principali per questa ipotesi progettuale e vengono utilizzati in tutti gli aspetti compositivi e scenografici, dando allo spazio un forte senso di uniformità globale. L’onda, in quanto elemento generante curvilineo, viene riproposta nella pavimentazione in due materiali e nella copertura con struttura leggera in legno lamellare e teli in PVC termostampato. Il sistema di apertura dei serramenti a brise soleil permette di ottenere una continuità totale dello spazio fra interno ed esterno.